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Come prepararsi al back to school

4/9/2015

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Ritratti da Favola 4x4: Rientro - Part 5
"Come prepararsi al back to school"

Ritratti da Favola 4x4 è.... una settimana dedicata ad un tema ,diverso ogni mese, diviso in 4 categorie e per ciascuna una top 4 di suggerimenti. 
Ultima, ma non in ordine di importanza, una classifica tutta dedicata alle attività da fare con i bambini perché a loro non pesi ritornare a casa...e il rientro a scuola (o per alcuni l'ingresso a scuola!). 

1. È ancora estate! 
Non dimenticarlo! Cerca di goderti ogni istante residuo per stare insieme ai piccolini all’aria aperta. 
Ok. lo so se abiti nel sud Italia sicuramente avrai altre occasioni...ma se vivi al nord...ahaaaa... l’autunno può arrivare da un momento all’altro! :D
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2. Lavora sul tuo umore. 
I bambini ti seguono. Non trasmettergli il tuo “pianto nel cuore” e rendi il rientro a casa emozionante:  la riscoperta dei propri giochi o del parco sotto casa, l’incontro con i nonni o gli amichetti. Non è da trascurare poi che il loro entusiasmo possa essere contagioso! 

3. Attività. 
Cerca gli eventi organizzati per i bimbi nella tua cittò...per tutti a settembre è il momento di riaprire le porte al pubblico: feste di inaugurazione, open day, fiere e laboratori. Avrai solo l’imbarazzo della scelta. 

4. Preparativi. 
Andare in una cartoleria fornitissima e scegliere insieme le cose per la scuola è sempre un momento divertente: zainetto, grembiule, quaderni e diario. Un po’ di entusiasmo nei preparativi rende l’inizio di qualcosa di nuovo meno “spaventoso”. 

E anche per questo mese Ritratti da Favola 4x4 volge al termine...ma...ti aspettiamo ad ottobre...con un piccolo tutorial pensato da Pon e Dario! Ma non vogliamo svelare troppo... 

Hey, ma domani inizia il weekend?  
Su con il morale!!! :D Questa si che è una buona notizia!!!

A presto

Se hai suggerimenti e idee...ecco i nostri hashtag:
#RitrattiDaFavola4x4  
#RDFBackHome

#RDFBackToHome
#RDFSummerEnd 

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Ritrovare i sapori di casa

12/8/2015

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Ritratti da Favola: The Yummy Diaries
"Ritrovare i sapori di casa" 

The Yummy Diaries è una rubrica incentrata su tutto quello che può essere definito "Yummy!!" (almeno secondo me...hehe). Il termine, inglese-infomale,  indica qualcosa di 'delizioso' e viene solitamente usato in riferimento al cibo. Qui inteso in senso esteso, cibo per gli occhi e per la mente...e in senso stretto...cibo-cibo! 
Le nostre vacanze iniziano oggi...
E iniziano solo oggi perché in realtà abbiamo già fatto una bella ‘vacanzina’ a New York un paio di mesi fa: è stata fantastica ma sembra già lontanissima. 
E poi credo che questo Luglio abbia rappresentato davvero una bella prova per la psiche...tra superlavoro e supercaldo.

Ma ora...siamo finalmente pronti per ripartire. 
I bagagli sono pronti - spero di non aver dimenticato niente – e tra poche ore ‘rotoleremo verso sud’, direzione: casa. 

Non è la casa della mia infanzia, non è neanche nella mia città, ma è la casa della mia mamma. 
E non le si può dire niente per la sua scelta...la sua nuova casa ha una cosa impagabile: il mare. 
Il mare non è vicino. È vicinissimo!!!!
Ok, forse non il più bello del mondo (salvo quando ci sono le nuvole che ne schiariscono il colore), ma la cosa più bella è che  lo si sente dalla finestra del soggiorno. 
E quando è arrabbiato lo si sente anche dalle altre stanze. 

Devo essere sincera, mi sto già pregustando la colazione...si, la colazione! 
Io adoro fare colazione. E adoro farla con mia mamma, mentre chiacchieriamo in totale relax. 

Da lei poi ora posso scegliere se farla nel cortile, con vista mare, o attraversare la stradina e andare sul balconcino del bar del lido. Lì oltre al panorama... c'è un vento meraviglioso (almeno l'anno scorso quando non faceva questo caldo torrido! aiutoooo...speriamo si stia bene!).
Ok, devo fare un'altra confessione. Forse anche la colazione non è la più buona del mondo.
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Credo però che le cose deliziose non sempre acquistino questo appellativo solo per il loro gusto. 
Ci sono volte in cui l’anima è tanto appagata da arricchire il gusto di altre sfumature.
Capita quando si mangiano cose preparate da persone care, solo per l’amore che ci hanno messo. 
Capita quando si ritrovano sapori dimenticati solo per quello che ricordano. 

Il mare mi trasmette una serenità unica, tanto forte da essere sufficiente per rendere speciale anche una colazione normalissima. E poi...è una spiaggia dove si può fare kitesurf, windsurf e qualche volta anche surf!

Devo confessare che un’altra cosa mi tranquillizza: colazione a parte (e ovviamente escluso il piacere di stare finalmente un po' con mia madre!) so che in zona potrò mangiare altre cose deliziose.

La mozzarella. Quella vera. 
I pomodori. Quelli saporiti
E la tiella. 
Una sorta di torta salata farcita in vari modi. A me piace quella con le scarole. 
A pensarci bene forse è la mia preferita perché mi ricorda la mia infanzia, quando era la mia mamma a preparmi quella che a Napoli si chiama pizza di scarole e che assomiglia più alla tiella che ad una pizza!

Poi, c’è un altro aspetto non trascurabile: in un’ora circa sono a casa.
Questa volta non parlo di una vera e propria casa, in senso letterale, ma della mia città. 
Avvicinandomi 'riconosco' come familiari i colori, il cielo, le nuvole, il golfo, gli odori, il vento, i rumori....e i sapori!!  
Quando sono lì è come se piano piano il mio organismo rallentasse ed entrasse in contatto con dei ritmi più umani...Quelli di tutta la mia vita. 

Certo tornare ad agosto significa: non avere la certezza che i miei posti preferiti siano aperti e che i miei amici di sempre ci siano. Anzi, ho quasi la certezza opposta. 
Ma non fa niente, da 11 anni torno a Napoli sempre  in “vacanza” e per me vacanza significa relax, quindi non mi farò rovinare nulla da qualsiasi contrattempo! 

So che non potrò fare il mio solito tour culinario, ma la pizzerie Gorizia (quella che si trova di via bernini) di solito non mi abbandona mai!
Ok, per chi non è di Napoli forse la sensazione è che la pizza sia sempre buona. Ovunque. 
In parte è vero. Ma è vero anche che esistono diverse scuole di pensiero…pizze fatte in modi completamente diversi...e poi da quando non abito più lì sono diventata mooolto più esigente, ormai per me la pizza è solo (o quasi) quella! 
L’impasto è spettacolare, così come la scelta degli ingredienti.
Ne ho provate diverse ma la mia preferita è il ripieno Gorizia e quando non la ordino (poche volte a dire il vero) mangio la Caprese o la Crudaiola…quest'ultima, quando i pizzaioli sono ispirati,  è divina! 
Per la buona riuscita di una pizza…non bisogna dimenticare l'importanza della mano del pizzaiolo e la cura nella cottura.
Non vedo l’ora di andarci! ^_^
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Ooooops...quando parlo di Napoli perdo la cognizione del tempo ,e dice che ho detto un millesimo di quello che avevo in mente.....ma... SI È FATTO TARDISSIMO....devo proprio finire di prepararmi per partire....ciaaooooooo! 

Buona vacanza a tutti e alla prossima settimana per un nuovo post della rubrica “The Yummy Diaries”!
Anche tu sei legato ai sapori di casa?
Sei di Napoli, ci sei appena stato o ci stai andando proprio ora? 
Scrivi qui sotto un commento o condividi le tue esperienze sui social usando questi hashtag 
#RDFTheYummyDiaries 
#RDFSaporidicasa
#RDFNapoli
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Come è nata l’idea...

26/6/2015

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Ritratti da Favola Story - part 2
"Come è nata l'idea..."

Fine estate 2013.
Rientrata dalle vacanze, con l’incubo di ritrovarmi immediatamente catapultata nel ritmo lavorativo abbandonato poche settimane prima…mi sono ritrovata invece a fare i conti con un’inaspettata battuta d’arresto.

Una frenata così brusca da farmi travolgere da tutti gli oggetti posizionati sul sediolino posteriore: i miei pensieri.
Si, si ho scritto proprio che “i miei pensieri” erano pari a degli oggetti.

Stranamente, infatti, nel corso dell’anno precedente i miei pensieri si erano trasformati proprio in “oggetti”, ammonticchiati chissà dove, coperti da una montagna di polvere. Una gigantesca montagna di polvere (come solo a Milano può succedere).
Non ricordavo più cosa significasse avere tempo e spazio per pensare a qualcosa, per desiderare qualcosa, per avere idee e progetti.
Ah, se non dico in premessa che la mia essenza è fatta di idee e progetti...forse fa meno effetto!

Dopo un anno brutto. Una breve vacanza per ricominciare a respirare. E l’incidente con i miei pensieri questa è stata cronologicamente la mia reazione:
Settimana 1 - confusione. Ero disorientata dai troppi pensieri e al tempo stesso annoiata dal poco lavoro
Settimana 2 - eruzione del vesuvio (sono napoletana, vulcano sarebbe stato troppo generico) . Il tappo che aveva tenuto sotto pressione tutta la valanga di creatività che mi ha sempre contraddistinto è esploso…
Settimana 3 - creatività manuale. Ho “creato” con pongo, carta, colori, stoffa, parole…
Settimana 4 - ho avuto l’idea!

Il primo passo verso Ritratti da Favola però non l’ho fatto da sola: eravamo in due. Io e il fotografo.
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Ispirati dai racconti di una mia carissima cugina, ormai da anni trasferita in Inghilterra, abbiamo deciso di realizzare dei ritratti di famiglia in vista del Natale.
Nella tradizione anglosassone – mi diceva - è normale, anche una volta all'anno, realizzare uno shooting fotografico professionale.
E lei, che ha una bellissima famiglia ed è super creativa, è entrata immediatamente nello spirito…infatti non perde occasione per far scattare nuove foto ai suoi piccoli (e ora non solo a loro!)!

Quando ci siamo preparati per il primo shooting abbiamo realizzato che non ci aveva raccontato tanto... o forse noi non le avevamo fatto abbastanza domande!!

La nostra vera priorità, sin dall'inizio, è stata una: come avremmo intrattenuto i bambini? Saremmo riusciti a rendere questa esperienza divertente anche per loro?

L’idea di una bimba (al femminile rende di più) che un giorno viene vestita bene, infiocchettata - magari svegliata prima del previsto per rispettare l’appuntamento - presa per mano e portata in uno studio fotografico, senza ovviamente essere stata interpellata prima, con l’aspettativa che faccia mega sorrisoni e le stesse facce che fa a casa...infatti ci lasciava un po’ perplessi.
Proprio per non mettere i piccoli in quella condizione ci siamo procurati l’impossibile...  
Quando alla fine del nostro primo shooting il piccolo - inizialmente timidissimo - ha detto alla sua mamma che si era proprio divertito, abbiamo capito che eravamo riusciti nel nostro intento.

Stanchi ma soddisfatti ci siamo convinti che valesse la pena di insistere.

Piccolo inciso.
Già visto il trailer di Inside out, il nuovo - geniale -  film Pixar previsto per settembre in Italia? 
Se la risposta è no... non perdere tempo, rimedia subito! :D 
Io l’ho adorato ancora prima di sapere esattamente come sarebbe stato...
Alla domanda della mamma della protagonista del film “Vi capita mai di guardare qualcuno e chiedervi ‘Che cosa gli passa per la testa?’ la mia risposta è sì, sì e ancora sì!
Ecco perché da qui in poi faremo un viaggio anche nella testa delle altre parti chiamate in causa per scoprire, attraverso le loro parole, come hanno vissuto...l’arrivo delle mie mail...le nostre prime chiacchierate...l’avvio del progetto!
Non è studiata lo giuro! Sto per scoprire anche io in questo momento i pensieri degli altri membri del team... e brrr.... confesso di avere un po’ di elettrizzante “paura”...hehe... ;)  

Nel frattempo il fotografo...

Uhm, io non sono un chiacchierone come Robin... 
Di solito preferisco far parlare le immagini al posto mio. Immagini o suoni, a dire il vero, perché fra le tante (troppe?) cose che faccio, suono anche la chitarra.
Scatto foto praticamente da sempre (la mia prima macchina fotografica l’ho avuta a 5 anni).
Nell’epoca della pellicola bisognava riflettere bene prima di premere il pulsante di scatto. Non potevi scattare tutti i giorni e ogni volta avevi a disposizione 24 o 36 foto al massimo! Più o meno, ho conservato questa mentalità anche adesso che, col digitale, potrei virtualmente scattare migliaia di foto.

Il concetto di fotografia, per me, è strettamente legato al cogliere l’attimo. 
Sono lì, appostato, in attesa che qualcosa succeda, e quasi sempre... succede!
Odio invece fare le foto con i soggetti in posa. Sono immagini finte e spesso mancano di “anima”.

Conosco Robin già da molti anni, e in passato avevamo scattato più volte insieme.
Fino a quel momento, però, i soggetti erano adulti, oppure si trattava di foto panoramiche.

Quando è capitato, la prima volta, di fare uno shooting kids, ero abbastanza preccupato del risultato: i soggetti avrebbero reagito costruttivamente?
Gli adulti possono essere guidati, ma un bambino piccolo…?
Un adulto viene a fare le foto perché lo ha deciso, ma per un bambino decide sempre qualcun altro…

Durante i primi shooting di famiglia, ho presto capito che bisognava coinvolgere i soggetti e “sparire” come fotografo, per vestire i panni del pagliaccio (talvolta) o dell’uomo invisibile!

Al contrario di quel che pensavamo, prendendo i bambini per il verso giusto, spesso erano in grado di creare situazioni molto interessanti da fotografare...ci è anche capitato che, una volta superata la timidezza iniziale, bimbi di neanche 3 anni iniziassero quasi a dirigere noi, organizzando il set con i loro giochi... non credevamo ai nostri occhi! :D

I bambini, quando sono messi a loro agio, sono miniere di espressioni tenere, divertenti,carine e buffe. 
La difficoltà maggiore è essere pronto nel momento in cui accade. 

Abbiamo iniziato a rilassarci quando ci siamo resi conto che, anche con i bimbi più chiusi ed introversi, bastava solo rispettare i loro tempi...e aspettare che ci prendessero gusto. Ed è sempre stato così!
Alla fine di ogni shooting infatti ci siamo sempre divertiti tutti: io, i bambini, i genitori (o qualche volta i nonni) che hanno partecipato, e anche Robin che mi aiuta a farli giocare e sentire a proprio agio. 

Unico effetto collaterale: ginocchia e schiena doloranti, viste le posizioni da contorsionista che devo assumere! :)
Eppure non ho pensato neanche per un attimo di tirarmi indietro. Anzi! 
to be continued...
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