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Come preparare la valigia...

4/8/2015

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Ritratti da Favola 4x4: Valigia - Part 2
"Come preparare la valigia..."

Ritratti da Favola 4x4 è.... una settimana dedicata ad un tema, diverso ogni mese, diviso in 4 categorie e per ciascuna una top 4 di suggerimenti. 
Mia mamma - la piu’ brava in assoluto con le valigie (sono minuscole e c’è sempre tutto quello che le serve!) – racconta che sin da piccola ha sempre avuto sotto il letto un “fagottino” di cose essenziali in modo da essere sempre pronta per la partenza...forse fare bene una valigia è qualcosa di scritto nel DNA.... hehe...

Credo di aver imparato da lei quanto sia  bello viaggiare...e se potessi passerei la vita in giro, non in vacanza ma ad esplorare il mondo, per imparare cose nuove, sperimentare attività nuove, fare un po’ di surf, tantissime foto e...mangiare! Magari assaggiando cibi diversi (non sono pronta per gli insetti, però abbastanza curiosa per provare improbabili accostamenti di cibo)...
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Ma torniamo alla realta’: vacanza di 7/14/21giorni...

Come faccio la valigia?

Ok, chi come me ama viaggiare probabilmente conosce già tutti i trucchetti...magari qualcuno corrisponde ai miei...e altri potrebbero essere anche più efficaci (nel caso non esitate a scrivere!!!) ma dopo giorni passati a ragionare, a confrontarmi con Clo per riuscire ad individuare la top 4 delle cose indispensabili per preparare al meglio la valigia!

1. Crea una pila di abiti e accessori indispensabili e accanto disponi tutte le cose alle quali pensi di poter rinunciare (tutto quello per cui stai pensando “non l’ho messo mai”, “magari dimagrisco un po’ e lo posso indossare”)... In questo modo, mentre metti le cose in valigia avrai a portata di mano tutti i tuoi capi preferiti..e  se dovesse esserci ancora spazio magari potrai recuperare qualcoda dalla "pila B" ;)
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2. Impacchetta tutto nelle bustine trasparenti (meglio quelle con la zip) in cui solitamente si conservano gli abiti nei cambi di stagione. Non so perché ma avviene uno “strano fenomeno” per cui gli indumenti – soprattutto t-shirt, abiti e canotte – se disposte al loro interno, sfruttando lo spazio in larghezza (anziché in altezza), non solo occupano meno spazio (bisogna far fuoriuscire l’aria pero’), ma non si stropicciano quasi per niente! 
Due anni fa sono stata a Los Angeles per lavoro per una settimana, avevo almeno 10 cambi e il 90% era capi eleganti e in tessuti delicati. Quando ho disfatto la valigia era tutto perfetto! 

3. Per le cose ingombrati - un esempio su tutti è rappresentato dalle scarpe (escluse ballerine e infradito) - il primo trucchetto fondamentale è dividerle in due sacchetti diversi, posizionandole separate sui lati, negli angoli della valigia. 

4. Lascia sempre un minimo spazio vuoto...da "riempire" con un oggetto o indumento acquistato in vacanza! Tornare a mani vuote è pressocché impossibile! E se proprio dovessi essere una "formichina" che non sperpera mai...ti vorrai comunque più bene, avendo più spazio, quando sarai alle prese con la valigia del ritorno! :D

Hai altri utilissimi suggerimenti? Proponi la tua top 4! 
Ecco gli hashtag da usare

#Ritrattidafavola4x4 
#RDFValigia
#RDFSummer2015

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Pronti per la partenza?

3/8/2015

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Ritratti da Favola 4x4: Valigia - Part 1
"Pronti per la partenza?" 

Ritratti da Favola 4x4 è.... una settimana dedicata ad un tema, diverso ogni mese, diviso in 4 categorie e per ciascuna una top 4 di suggerimenti. 
Agosto per (la maggior parte di) noi italiani significa vacanze! 

Quelle estive, per me, sono il momento più bello dell’anno! 
Certo, forse da piccola erano ancora più belle... ;) la durata dava un vero senso di libertà...
Ma ora, anche quando ho 5 giorni di ferie (più i weekend) non mi lamento! 
Per quanto mi riguarda l’importante è partire!

È in vacanza che ci si può concedere finalmente il lusso di fermarsi per davvero (rispetto alla quotidianità) e si possono finalmente ricaricare le batterie per affrontare l’inverno. 
Ci si ricorda così di non essere solo lavoratori ma persone, si vedono amici, si conosce gente nuova, ci si sveglia quando si vuole…e si va a dormire quando si vuole (libertà non da poco). 
Non si è costretti a stare per ore seduti davanti a un pc e ci si disintossica (un po’) dalla tecnologia. 
Si vedono posti nuovi, si ritorna in posti conosciuti. 
Si parlano altre lingue, si sente finalmente di nuovo la propria lingua. 
Si mangia!! O meglio si assaporano nuovi cibi, o i tuoi piatti preferiti, quelli che solo in un determinato posto fanno così bene! 
Si va al mare, in montagna, in campagna, nelle grandi capitali, si girano paesi esotici fino a poco tempo prima solo delle forme strane e sconosciute sul mappamondo. 
Si apre la mente. 
Si trovano nuovi amori, si consolidano quelli presenti. Si può passare del tempo con la propria famiglia. 
Si va alla scoperta di se stessi. 
Si va in parchi divertimento, spa, terme. Il cinema si vede all’aperto e si possono recuperare i film persi durante l’inverno. 
Si può finalmente andare nei paesi nordici…senza che faccia troppo freddo... e…poi... e poi...ok la lista potrebbe continuare all’infinito... :D ma in super sintesi si riconquista un po’ di spazio per se stessi e la propria vita. 

La valigia diciamo che è la metafora perfetta per rappresentare la vacanza....e non solo. 
In qualche modo rappresenta anche noi. 

Non tanto per la scelta della forma o del colore (spesso è casuale) ma per il suo contenuto. Il modo in cui lo selezioniamo e lo disponiamo...la scelta del numero di valigie e le loro dimensioni... 

Ovviamente ci sono delle variabili che non vanno sottovalutate. La valigia può essere vissuta e fatta in modo diverso se: si è single, in coppia, in famiglia; adolescenti o adulti; ricchi..o meno; se si sta fuori un weekend o un mese intero; se si va al mare o in montagna; nella propria casa di vacanza, in hotel o in campeggio; in giro o in un solo posto.

Eppure malgrado tutte queste variabili alla fine siamo noi, il nostro modo di essere e le nostre priorita’ a darle forma. 

Per la nostra rubrica Ritratti da Favola 4x4 abbiamo a disposizione 4 categorie e per ciascuna una classifica dei 4 punti fondamentali. 

Io e Clo – il nostro esperto di viaggi - ci siamo scervellati per cercare di individuare la formula perfetta…
Forse non ne esiste una ma mille...eppure per tutte vale una costante, forse ovvia ma vera: per muoversi agilmente è sempre meglio non esagerare con quantità, dimensioni e peso..se non si vuole essere schiavi dei bagagli!. 
Forse può sembrare una banalità, ma chi riesce in questa prova (e non sono in molti)  si sentirà in vacanza anche dalle cose. 

Ci siamo così concentrati per pensare cosa potesse essere realmente d'aiuto...ci saranno sicuramente mille altri possibili suggerimenti, ma quelli che troverete questa settimana sono i 16 per noi più interessanti. 
Giulia  e Clo poi ci hanno aiutati a raccontare ancora meglio il nostro punto di vista...eleggendo i 4 top list delle varie categorie e....trasformandoli in immagini! 
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A domani. per rispondere alla fatidica domanda: Cosa metto in valigia? 
Anche se la vera domanda è: perché ancora non hanno messo in vendita la borsa di Mary Poppins?? ;)

Intanto ecco i nostri hashtag per condividere idee, opinioni, suggerimenti 
#RitrattiDaFavola4x4  
#RDFValigia
#RDFSummer2015

To be continued...
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Come trascorrere un pomeriggio libero

29/7/2015

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Ritratti da Favola: The Yummy Diaries
"Come trascorrere un pomeriggio libero..."

Ecco il primo appuntamento con The Yummy Diaries: diario di bordo su tutto quello che mi capiterà di fare, vedere o pensare... che possa essere definito 'Yummy!' (=termine inglese, informale, per riferirsi a qualcosa di delizioso)
 
Cosa fai quando hai un pomeriggio libero, fa un caldo allucinante, sei over 30 e non hai figli?  
Ovvio, vai al Muba - Museo dei Bambini Milano - con una cara amica e la sua simpaticissima bambina. 

L’idea iniziale era: trovare un posto che fosse carino, FRESCO, in cui anche la bambina potesse divertirsi mentre io e la mamma chiacchieravamo un po’, magari sedute al bar... 
Il pomeriggio è stato divertentissimo e rilassante anche se…abbiamo avuto qualche imprevisto. 

Orario di arrivo: 16.25.  
Entriamo…e non sembra proprio che ci sia l’aria condizionata. Primo momento di sgomento. 
Chiediamo alla gentilissima signorina alla cassa come funziona il museo e scopriamo che ci sono due laboratori ed entrambi iniziano… un’ora dopo.
Chissà perché non in fasce orarie alternate per coprire così tutto il pomeriggio….
Ok, avremmo potuto scoprire gli orari guardando sul sito, ma chiamandosi Museo pensavamo che solo eventuali attività extra avessero orari precisi di inizio mentre tutto il resto si potesse fare in qualsiasi momento.
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Disidratate decidiamo di fermarci al bar interno, Rotonda Bistrot, prendere qualcosa da bere e nel frattempo decidere cosa fare. 
Ci sediamo sui coloratissimi sgabelli che si affacciano sul bancone…
Proprio davanti a noi sono disposti 4 vassoi con coperchio a cupola sotto ai quali…si nascondono torte, biscotti e croissant dal bellissimo aspetto homemade. 
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Senza troppa fatica riesco a convincere la mia amica a dividere una fetta di torta al cioccolato (n.b mi circondo solo di persone che amano mangiare!).  
Ottima! Si, si proprio come quelle fatte in casa! Se solo non avesse fatto così caldo avremmo sicuramente assaggiato anche le altre!  Ma mi riservo di tornarci in autunno, voglio assolutamente provare quella morbida di mele!
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Ci intratteniamo un po’ nel bookshop. 
Io sono sempre alla ricerca di spunti, idee…e il bello è che tutti quelli che mi conoscono lo sanno…i primi suggerimenti infatti arrivano addirittura dalla mia piccola amica. 
Sebbene ci fossimo impegnate per far passare il tempo...mancavano ancora 40 minuti. 
Ci avviciniamo alla cassa, dopo esserci ristorate è arrivato il momento di procedere con l’acquisto dei biglietti.
Ci facciamo spiegare nel dettaglio in cosa consistono i laboratori e scopriamo che a seconda della scelta (della piccola ovviamente) è incluso o meno l’accesso ad un’area espositiva. 
Dopo la spiegazione Angelica sceglie senza esitazione il laboratorio di manipolazione dei materiali di riciclo, chiamato Remida, anziché lo spettacolo musicale interattivo di improvvisazione (forse una spiegazione troppo complessa per avvincerla), e così acquistiamo il biglietto. 
Proprio quello che escludeva l’accesso all’esposizione. Ok, confesso che la cosa mi aveva lasciata un po’ perplessa. Ma non eravamo in un museo? Perché escludere l’unica esposizione? E poi sarebbe stato utile “perdere” un po’ di tempo in questa area nell’attesa che iniziassero i laboratori…
Pazienza, ora bisognava solo trovare un modo per far passare il tempo residuo. 
Ci muoviamo all'interno della rotonda e realizzo, quando i pannelli che coprivano la zona centrale della struttura non si muovono, che l'installazione altro non era che una ricostruzione - gigantesca - di tavole imbandite secondo le tradizioni culturali delle aree geografiche che rappresentavano.  
Nuooooooo…delusione! Torno dalla signorina e le dico “Ma io...la voglio vedere, non c’è nessuna soluzione? Perché noi non possiamo accedere?”. Oddio, peggio di una bambina. Hehehehe…
Mancano ancora 30 minuti, un tempo che a volte può sembrare lunghissimo…
Armata di cellulare inizio a giocare con Angelica scattandole diverse foto mentre gioca nell'area libera adiacente agli ingressi alle sale dei laboratori. 
Lei finge di essere un capotreno, usa la mega lavagna per disegnare e scrivere, poi la parete magnetica per creare qualche forma. 
Gli specchi, piuttosto deformanti, con le parrucche adesive.... 
Chiacchieriamo un po’ e finalmente arriva il nostro turno. 
Si, anche noi ci eravamo iscritte al laboratorio, quasi senza rendercene conto. 

Ci togliamo le scarpe e ci accomodiamo sul tappeto insieme ai bambini. Le due ragazze che gestiscono l’area raccontano che è un progetto italiano (ideato a Reggio Emilia) presente in molte scuole…nel mondo! Wow!

Ci spiegano poi le regole, alcune pratiche, altre di rispetto reciproco. 
Aggiungono poi che avremo a che fare con materiali di riciclo, elementi difettosi o in esubero che arrivano dalle fabbriche. Tubi, stoffe, tappi di bottiglia, boccette e tante altre cose. 
Questi materiali possono essere toccati, sovrapposti, non bisogno di colla o cose simili.  
Alcuni, soffiando dentro, suonano. 

Tra le varie indicazioni mi colpisce la seguente: si possono utilizzare liberamente tutti i materiali disposti nelle scatole sul pavimento. scelti appositamente per noi, e non quelle sugli scaffali.
Neanche a dirlo, ero incuriosita da tutto il materiale colorato che si trovava sugli scaffali...Sigh! 
Inizio a guardarmi intorno per decidere cosa fare e continuo a ripetermi  "guarda solo il pavimento…solo il pavimento!" ;)

Gli adulti sono seduti, guardano il cellulare o controllano i bambini. 
Tutti tranne noi due. 

Anzi, per 75 minuti (la durata del laboratorio) mi sono completamente dimenticata dell' esistenza del cellulare (ecco perché non ci sono foto che testimoniano quello che abbiamo fatto!). 

Tocchiamo tutto il toccabile e facciamo qualche prova... ma alla fine decidiamo di utilizzare le tessere in cartone alveolare (lo stesso usato per costruire i nostri giochi Ritratti da Favola), spesse circa 3cm e di un formato simile ad un A4. 
Prima proviamo a fare delle costruzioni usandole come carte da gioco...ma visto lo spessore crolla tutto. 
Poi avvalendoci di altri materiali - qualcosa di molto simile a dei bigodini che pare siano dei mega rocchetti industriali - iniziamo a costruire le nostre torri. 

Nel frattempo le ragazze affiancano i bambini più piccoli, li aiutano, li spingono a capire perché la costruzione non è stabile o a riconoscere i colori, lasciandoli liberi di sperimentare. 
Fantastico anche se 'qualcosa' ci fa pensare che fossero alla ricerca di stimoli visivi. Appena finito infatti ci giriamo e altri bambini stanno facendo esattamente torri come le nostre! 

Divertite, accaldate e distratte dalla routine (era un bel po’ che non giocavo in compagnia), mettiamo rapidamente tutto a posto insieme agli altri genitori e bambini.
Ed è a questo punto che mi sono chiesta:  se la riorganizzazione dello spazio toccava a noi…perché non era possibile accedere ad altri materiali? Perché non dare ai bambini la possibilità di scegliere almeno un elemento con il quale giocare? Ecco…penso che non potrò farmene una ragione.

Punteggio ottenuto dal Muba 8 Yummy - 
  • Location bella, la rotonda della besana è davvero molto bella…ma un po' di aria condizionata...non avrebbe guastato! 
  • Libreria e bistrot, molto carini!
  • Programma laboratori, interessanti e con un alto potenziale di sviluppo ulteriore.
  • Costo, orari e modalità d’ingresso, la parte più debole. Si potrebbe ottimizzare tutto e rendere la struttura un vero museo.
Ah, per tutto il periodo estivo c'è uno sconto sull'ingresso!!!

Consigliamo a tutti - adulti e bambini - di andarci… ma prima consultate sul sito il programma!   ;)

Sei stato anche tu al Muba? Conosci strutture simili in altre città italiane? 
Condividi le tue esperienze con noi usando questi hashtag 
#RDFTheYummyDiaries 
#RDFMuba 
#RDFtempolibero

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C'era una volta...

19/6/2015

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Ritratti da Favola Story - Part 1
"C'era una volta"...

Eccoci. 
È arrivato il momento... questo è il mio primo post!
Uhhhhh...che emozione! ^_^

Stranamente non ho il panico del foglio bianco...anzi...mi sento abbastanza un fiume in piena!
Ok, lo confesso non è una sensazione nuova, chi mi conosce sa che parlo e scrivo tanto, ma era da tempo che non lo facevo in un contesto "ufficiale"... ;)
È da una vita che pensavo di avere un blog...ma ho un grande difetto: non sono una persona costante...avere delle routine, e rispettarle, non e' il mio forte!

Ma penso di potercela fare a scrivere un post a settimana (al massimo ogni due?). Sì, ce la posso fare.
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Mi piace pensare che nella vita tutto possa essere raccontato, e magari vissuto, come se fosse una "favola".
Non mi riferisco al senso buonista e melenso del termine - anche se un po' di zucchero nelle mie parole ci sarà sempre (almeno quello dei dolcetti che mangerò) - ma alla magia che si nasconde dietro questo termine!
Quella magia che ti fa cogliere l'attimo e superare le inibizioni, quella magia che ti consente di vedere uno spiraglio positivo anche in una situazione "brutta", quella magia che ti fa incontrare le persone giuste, quella magia che ti fa trovare energie insospettabili, anche quando stai morendo di sonno, perché credi in quello che fai.

La prima "favola" che ho deciso di raccontare è quella che riguarda il modo in cui il nostro team si è formato.

Ripensando ora a quel periodo, ho come la sensazione di guardare una delle prime puntate di Inuyasha o l’inizio del Signore degli anelli...la fase in cui pian piano la “compagnia” si forma, si allarga, si modifica, si consolida e intraprende un'avventura insieme...

lo riconosco forse è un po’ altisonante come incipit... heheh...ma mi piaceva!
Ok, riproviamo! ;)

Ogni tanto, quando ripenso a come è iniziata l'avventura di Ritratti da Favola, mi sembra quasi che il progetto sia sempre esistito, così come la collaborazione con tutte le persone coinvolte.
Credo che in realtà questa sensazione dipenda dalla velocità ed intensità con cui tutto è successo.
Siamo passati da semplici chiacchierate, fatte quasi per gioco, ad un progetto concreto da costruire, alimentare e seguire quotidianamente.

Ci siamo "incontrati", forse per caso, e ci siamo "trovati".
Ecco la magia!

to be continued...
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    Mi chiamo Robin Littleb, e qui sul blog di Caramel Town vi racconterò tutto sul nostro progetto e sulle nostre avventure, buona lettura!

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