Caramel Town
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La fotografia è... anche gioco!

16/10/2015

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Caramel Town 4x4: Fotografia part 3
"La fotografia è...anche gioco!"

Caramel Town 4x4 è.... una settimana dedicata ad un tema ,diverso ogni mese, diviso in 4 categorie e per ciascuna una top 4 di suggerimenti. 
I giorni scorsi ci siamo soffermati con Pon la ranocchia e Dario sulla parte più tecnica/teorica, ma dopo aver capito come 'gestire' la macchina fotografica - e non lasciarle troppa autonomia – è fondamentale usare la fantasia!
Un fotografo vede cose che gli altri non notano.
Ma l’occhio va allenato. Il gusto pure. E non bisogna avere mai fretta.
Perché poi non rendere la fotografia un momento di condivisione con i bambini?
Potrebbe essere un modo diverso per raccontare insieme una storia, così come per osservare il mondo dalla loro prospettiva.

1. Inventa dei temi
​
il primo corso di fotografia che ho fatto mi ha portato ad osservare il mondo come un fotografo.
Abbiamo iniziato studiando i grandi della fotografia - osservando un numero incredibile di immagini. Immagini di tutti i tipi! Poi siamo passati alla parte tecnica. Per testare il nostro modo di scattare, ci è stato chiesto di esercitarci con  temi precisi, i primi due: raccontarsi con una foto, fotografare il giallo...
Sul momento: panico!
Raccontarsi con una foto? Come avrei potuto fare foto interessanti legate solo al giallo?
Poi...dopo i primi tentativi...devo dire che l’ho trovato geniale!
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2.    Incornicia il mondo
Avere 'occhio’ e riuscire a realizzare scatti interessanti non è impossibile ma richiede allenamento.
Può essere molto utile iniziare nella vita di tutti i giorni a guardare il mondo come se lo si vedesse attraverso il mirino della macchina fotografica, quindi con uno spazio limitato rispetto al raggio di visione dell’occhio.
Percorri una strada che conosci, che fai tutti i giorni...e prova a raccontare cosa la rappresenta.
Fai degli scatti d’insieme...poi pensa di essere lì per la prima volta e soffermati sui dettagli. Cambia angolazione. Come primo risultato ti accorgerai che ci sono cose che non avevi mai visto pur passandoci tutti i giorni, secondo scoprirai che puoi raccontare quel percorso da una prospettiva tutta tua.
Se ritagli una cornice da un cartoncino potrai giocare con i bambini e a “scattare” foto per gioco. 

3. Sperimenta
I canoni estetici, lo si studia tanto in antropologia, non sono assoluti. Ogni cultura ha i suoi. Storicamente cambiano nel tempo.
Ora, nell’era digitale l’evoluzione non solo tutto è più veloce ma è anche frutto di un mix di stimoli che provengono da ogni angolo del mondo.
Esistono delle regole, dal punto di vista tecnico, per sapere come padroneggiare le condizioni reali che si incontrano quando si scatta...ma a volte sono fatte per essere forzate, sovvertite, alterate...
Non porti alcun limite. Sperimenta, sperimenta, sperimenta seguendo il tuo istinto.
Avvicinati ai soggetti, gioca con i riflessi, cerca cornici naturali, guarda attraverso le fessure....
Magari i primi tentativi ti soddisferanno sul momento e due giorni più tardi ti faranno inorridire  o ti sembreranno senza senso all'inizio per poi stupirti in seguito. Pian piano troverai il tuo stile.

4. Crea collage
Sin da piccola ho sfogliato le riviste guardando le immagini (prima dei 5 anni facevo finta di leggere per risultare “impegnata” e non farmi visitare dai medici...hehehe). Alcune luci, alcune inquadrature, alcuni colori...mi emozionavano. Ho strappato o ritagliato quelle foto e le ho conservate.
In adolescenza le incollavo nel mio diario.
Poi ho iniziato a creare dei “quadri” con il collage delle foto che più mi piacevano. Per settimane colonizzavo il tavolo del soggiorno affiancando le foto per trovare i giusti accostamenti. Quando finalmente ero pronta le incollavo e regalavo il prodotto finale.
Lo confesso, questo è sempre stato un metodo infallibile per rilassarmi e farmi passare qualunque malumore. :)
Oggi esistono mille sistemi virtuali per farlo, app sui cellulari o sui computer, programmini per creare i propri album...consiglio almeno una volta nella vita di farlo, magari in compagnia dei bambini, mescolando foto professionali con le proprie (e non solo nella loro versione digitale!), potresti sorprenderti del risultato!
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Io e Pon per oggi abbiamo finito, ti aspettiamo domani per l'ultimo appuntamento con questa mini-mini-mini guida sulla fotografia.
Se hai voglia di condividere con noi le tue foto usa i nostri hashtag #CaramelTown #CaramelTown4x4 #CTphoto
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Backstage di una giornata sul set

17/9/2015

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Ritratti da Favola: Playshooting
"Backstage di una giornata sul set"

Qualcuno forse ricorda quando con il primo post mi ero ripromessa di non mancare neanche un appuntamento qui sul blog. Al tempo stesso però…insomma...un po' avevo ipotizzato un possibile...occasionale ritardo...
Ecco è successo: ho saltato una settimana. 
Ma voglio recuperare subito raccontandovi come sono andati gli ultimi shooting! 

La data - sabato 5 settembre - è stata fissata a fine luglio quando abbiamo avviato la call to action per trovare i nuovi volti della nostra campagna di comunicazione. 

Malgrado fosse piena estate abbiamo ricevuto un sacco di email con foto e descrizioni di bambini fantastici! 
La selezione è stata difficilissima…ma a fine agosto si è conclusa, come sempre, con qualche bimbo in più del previsto! 
Ecco, doveva essere una di quelle giornate tranquille, facilmente gestibili, senza ritardi sulla tabella di marcia, senza troppi traslochi di materiali...hehehe...una di quelle in cui Dario mi guarda e magari (per la prima volta) mi dice: “Fantastico, oggi facciamo le cose con calma...”

Facile immaginare che non sia andata esattamente così!  :D :D 

Vista la stagione non vedevamo l’ora di scattare all’aperto, ecco perché abbiamo scelto una location d’eccezione, un esclusivo country club milanese, che ci avrebbe ospitato per un intero pomeriggio tra i campi da golf e quelli da tennis! E per poter gestire eventuali ritardi potevamo contare anche su un’invidiabile “sala d’attesa”: un mini parco giochi!

Qualche piccolo imprevisto...ehmmm....ha reso l’organizzazione…elettrizzante. 

Avevamo dato per scontato che, essendo la prima settimana di settembre, il clima fosse bello….ok in realtà era solo una forte speranza...
La giornata invece non è iniziata esattamente così. 
Fino alle 11 il sole sembrava proprio non volersi far vedere in tutto il tuo splendore…anzi a dirla tutta il risveglio è stato scandito da spaventosi tuoni e lampi!
Terrorizzata, ma soprattutto alle prese con un sacco di cose da organizzare ancora, alle 8.30 ero già in piedi…pronta a fare una mini-danza del sole (mentale) per assicurarmi che la giornata non saltasse!
E bisogna riconoscere che ha funzionato!! Quasi come per magia le nuvole sono scomparse e il sole ha iniziato a scaldare l'aria!!! Ancora non ci credo se penso al risveglio! 

A quel punto…abbiamo dovuto mettere il turbo…
Sembrava fossimo i protagonisti di uno di quei film in cui bisogna essere più veloci della bomba a orologeria…o i concorrenti di quei reality in cui devi riuscire a spendere tutto il budget disponibile in un tempo ridicolo…
Per darvi un’idea... vi dico solo che sono riuscita in soli 8 minuti a fare degli acquisti all’interno di un megastore Ikea! Otto minuti da quando sono scesa dalla macchina a quando sono rientrata!
Con la stessa velocità abbiamo pranzato....e allestito il set. 

Non avevamo ancora iniziato...ed eravamo già stravolti... ma la voglia di conoscere di persona le famiglie e i bimbi visti in foto ha avuto la meglio!
Avevo studiato i costumi più adatti per ognuno di loro, i giochi da fare e…anche il “menù” della merenda per ciascun gruppo!
Immancabili i buonissimi cupcake al cioccolato di That’s bakery (indubbiamente i migliori a Milano!) e dei giganteschi lecca lecca, già collaudati ma chissà perché questa volta introvabili... Ho sperimentato poi altre cosine nuove, tra cui dei lecca lecca di marshmallow trovati mentre risolvevo il problema 'palloncini con elio' da Don Chisciotte (un negozio di giocattoli strepitoso!).

Poco dopo le 15 eravamo finalmente pronti, con un po'  di ritardo sulla tabella di marcia ma carchissimi e rasserenati dalla presenza del parco giochi...e soprattutto dal supporto di Alice (graziegrazie!!) ;)

Abbiamo incontrato ben 10 bimbi di età diverse, abbiamo giocato, corso in lungo e in largo...per più di 4 ore…in alcuni momenti abbiamo riso con le lacrime, ci siamo sorpresi per il loro entusiasmo e per aver capito le personalità dei nostri personaggi... e ovviamente Dario ha scattato tante, tantissime foto! 
Io, letteralmente rapita dai bambini, non ho scattato nessuna foto di backstage…per oggi quindi solo uno scatto  "rubato"....hihihi...chissà se Dario se ne accorge...

Le foto ufficiali arriveranno i primi di ottobre…
Questa volta abbiamo bisogno di un pochino di tempo in più perché stiamo preparando delle sorprese che potremo svelare solo dal prossimo mese! 

Questa giornata in 4 parole? 
È stato tutto fantastico!  
Speriamo che i bambini e le loro famiglie si siano divertiti tanto quanto noi. 

Lo confesso... ho ancora qualche dolorino - ahi sto invecchiando - ma lo vivo come una ferita di guerra che mi ricorda ogni istante di quella giornata! 

A prestissimo! 
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Come è nata l’idea...

26/6/2015

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Ritratti da Favola Story - part 2
"Come è nata l'idea..."

Fine estate 2013.
Rientrata dalle vacanze, con l’incubo di ritrovarmi immediatamente catapultata nel ritmo lavorativo abbandonato poche settimane prima…mi sono ritrovata invece a fare i conti con un’inaspettata battuta d’arresto.

Una frenata così brusca da farmi travolgere da tutti gli oggetti posizionati sul sediolino posteriore: i miei pensieri.
Si, si ho scritto proprio che “i miei pensieri” erano pari a degli oggetti.

Stranamente, infatti, nel corso dell’anno precedente i miei pensieri si erano trasformati proprio in “oggetti”, ammonticchiati chissà dove, coperti da una montagna di polvere. Una gigantesca montagna di polvere (come solo a Milano può succedere).
Non ricordavo più cosa significasse avere tempo e spazio per pensare a qualcosa, per desiderare qualcosa, per avere idee e progetti.
Ah, se non dico in premessa che la mia essenza è fatta di idee e progetti...forse fa meno effetto!

Dopo un anno brutto. Una breve vacanza per ricominciare a respirare. E l’incidente con i miei pensieri questa è stata cronologicamente la mia reazione:
Settimana 1 - confusione. Ero disorientata dai troppi pensieri e al tempo stesso annoiata dal poco lavoro
Settimana 2 - eruzione del vesuvio (sono napoletana, vulcano sarebbe stato troppo generico) . Il tappo che aveva tenuto sotto pressione tutta la valanga di creatività che mi ha sempre contraddistinto è esploso…
Settimana 3 - creatività manuale. Ho “creato” con pongo, carta, colori, stoffa, parole…
Settimana 4 - ho avuto l’idea!

Il primo passo verso Ritratti da Favola però non l’ho fatto da sola: eravamo in due. Io e il fotografo.
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Ispirati dai racconti di una mia carissima cugina, ormai da anni trasferita in Inghilterra, abbiamo deciso di realizzare dei ritratti di famiglia in vista del Natale.
Nella tradizione anglosassone – mi diceva - è normale, anche una volta all'anno, realizzare uno shooting fotografico professionale.
E lei, che ha una bellissima famiglia ed è super creativa, è entrata immediatamente nello spirito…infatti non perde occasione per far scattare nuove foto ai suoi piccoli (e ora non solo a loro!)!

Quando ci siamo preparati per il primo shooting abbiamo realizzato che non ci aveva raccontato tanto... o forse noi non le avevamo fatto abbastanza domande!!

La nostra vera priorità, sin dall'inizio, è stata una: come avremmo intrattenuto i bambini? Saremmo riusciti a rendere questa esperienza divertente anche per loro?

L’idea di una bimba (al femminile rende di più) che un giorno viene vestita bene, infiocchettata - magari svegliata prima del previsto per rispettare l’appuntamento - presa per mano e portata in uno studio fotografico, senza ovviamente essere stata interpellata prima, con l’aspettativa che faccia mega sorrisoni e le stesse facce che fa a casa...infatti ci lasciava un po’ perplessi.
Proprio per non mettere i piccoli in quella condizione ci siamo procurati l’impossibile...  
Quando alla fine del nostro primo shooting il piccolo - inizialmente timidissimo - ha detto alla sua mamma che si era proprio divertito, abbiamo capito che eravamo riusciti nel nostro intento.

Stanchi ma soddisfatti ci siamo convinti che valesse la pena di insistere.

Piccolo inciso.
Già visto il trailer di Inside out, il nuovo - geniale -  film Pixar previsto per settembre in Italia? 
Se la risposta è no... non perdere tempo, rimedia subito! :D 
Io l’ho adorato ancora prima di sapere esattamente come sarebbe stato...
Alla domanda della mamma della protagonista del film “Vi capita mai di guardare qualcuno e chiedervi ‘Che cosa gli passa per la testa?’ la mia risposta è sì, sì e ancora sì!
Ecco perché da qui in poi faremo un viaggio anche nella testa delle altre parti chiamate in causa per scoprire, attraverso le loro parole, come hanno vissuto...l’arrivo delle mie mail...le nostre prime chiacchierate...l’avvio del progetto!
Non è studiata lo giuro! Sto per scoprire anche io in questo momento i pensieri degli altri membri del team... e brrr.... confesso di avere un po’ di elettrizzante “paura”...hehe... ;)  

Nel frattempo il fotografo...

Uhm, io non sono un chiacchierone come Robin... 
Di solito preferisco far parlare le immagini al posto mio. Immagini o suoni, a dire il vero, perché fra le tante (troppe?) cose che faccio, suono anche la chitarra.
Scatto foto praticamente da sempre (la mia prima macchina fotografica l’ho avuta a 5 anni).
Nell’epoca della pellicola bisognava riflettere bene prima di premere il pulsante di scatto. Non potevi scattare tutti i giorni e ogni volta avevi a disposizione 24 o 36 foto al massimo! Più o meno, ho conservato questa mentalità anche adesso che, col digitale, potrei virtualmente scattare migliaia di foto.

Il concetto di fotografia, per me, è strettamente legato al cogliere l’attimo. 
Sono lì, appostato, in attesa che qualcosa succeda, e quasi sempre... succede!
Odio invece fare le foto con i soggetti in posa. Sono immagini finte e spesso mancano di “anima”.

Conosco Robin già da molti anni, e in passato avevamo scattato più volte insieme.
Fino a quel momento, però, i soggetti erano adulti, oppure si trattava di foto panoramiche.

Quando è capitato, la prima volta, di fare uno shooting kids, ero abbastanza preccupato del risultato: i soggetti avrebbero reagito costruttivamente?
Gli adulti possono essere guidati, ma un bambino piccolo…?
Un adulto viene a fare le foto perché lo ha deciso, ma per un bambino decide sempre qualcun altro…

Durante i primi shooting di famiglia, ho presto capito che bisognava coinvolgere i soggetti e “sparire” come fotografo, per vestire i panni del pagliaccio (talvolta) o dell’uomo invisibile!

Al contrario di quel che pensavamo, prendendo i bambini per il verso giusto, spesso erano in grado di creare situazioni molto interessanti da fotografare...ci è anche capitato che, una volta superata la timidezza iniziale, bimbi di neanche 3 anni iniziassero quasi a dirigere noi, organizzando il set con i loro giochi... non credevamo ai nostri occhi! :D

I bambini, quando sono messi a loro agio, sono miniere di espressioni tenere, divertenti,carine e buffe. 
La difficoltà maggiore è essere pronto nel momento in cui accade. 

Abbiamo iniziato a rilassarci quando ci siamo resi conto che, anche con i bimbi più chiusi ed introversi, bastava solo rispettare i loro tempi...e aspettare che ci prendessero gusto. Ed è sempre stato così!
Alla fine di ogni shooting infatti ci siamo sempre divertiti tutti: io, i bambini, i genitori (o qualche volta i nonni) che hanno partecipato, e anche Robin che mi aiuta a farli giocare e sentire a proprio agio. 

Unico effetto collaterale: ginocchia e schiena doloranti, viste le posizioni da contorsionista che devo assumere! :)
Eppure non ho pensato neanche per un attimo di tirarmi indietro. Anzi! 
to be continued...
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