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Classe di fotografia con Pon la ranocchia

14/10/2015

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Caramel Town 4x4: Fotografia - part 1
"Classe di fotografia con Pon la ranocchia! 

Caramel Town 4x4 è.... una settimana dedicata ad un tema ,diverso ogni mese, diviso in 4 categorie e per ciascuna una top 4 di suggerimenti. 
Bisogna riconoscerlo, Pon ha una marcia in più, la sua macchina fotografica ha un potere magico: trasforma i desideri in realtà! 

Ho provato a chiederle più volte di prestarmela - quante volte mi sarebbe servita - ma lei mi ha sempre detto che era unica e delicatissima. Solo lei può usarla senza correre alcun pericolo! !  
- Pericolo? Cosa avrei mai potuto fare di male....io...??-
Ma...che dire, mi sono rassegnata…avrà i suoi buoni motivi! Uff, però…

Per riuscire a creare questo “tutorial” mi sono confrontata con lei e Dario per poter organizzare dei post utili a spiegare le nozioni fondamentali per trasformare almeno la realtà... in un ricordo indelebile. ;)
Loro si sono manifestati subito entusiasti…e un po’ preoccupati per il poco spazio a disposizione…ci hanno tenuto a dirmi subito che mai e poi mai sarebbero riusciti a sintetizzare tutto…ma la sfida era sufficientemente interessante perché si mettessero all’opera.
Non parliamo poi del momento di panico che ha avuto Giulia quando Pon le ha detto di dover racchiudere tutto in 4 illustrazioni!! :)
Ci hanno lavorato per giorni e poi finalmente mi hanno raccontato la loro visione magica della fotografia…
Iniziamo con la parte più impegnativa, la parte tecnica…
Non vi scoraggiate: concetti, numeri e codici diventeranno presto vostri amici…
Ricordate: per ottenere il risultato sperato non dovrete far altro che provare e riprovare. Questo è l’unico trucco! 
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1. Composizione
Una bella foto è d’impatto non solo per quando il soggetto è interessante ma anche per la collocazione degli elementi di interesse all’interno dell’immagine. 
Questo non solo per ricreare un equilibrio all’interno dell’immagine ma anche per assecondare l’occhio nel suo flusso istintivo di esplorazione delle immagini. Per noi occidentali ad esempio il movimento di “lettura” delle immagini è da sinistra verso destra, tendenzialmente dal basso verso l’alto. 

Se si segue la cosiddetta “regola dei terzi” (che consiste nel visualizzare l’immagine divisa, in parti uguali, da 3 linee verticali e 3 orizzontali) è bene sapere che i punti di intersezione tra le linee sono quelli di maggiore attenzione. Ecco perché posizionare in quei punti il soggetto, anziché al centro dell’immagine, ne garantisce un forte impatto emotivo. 

Se poi riusciamo ad evitare elementi di disturbo all’interno dell’immagine, parti rilevanti del soggetto troncate o linee orizzontali e/o verticali storte abbiamo maggiori probabilità che la foto sia gradevole e per così dire “corretta”. 
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Regola dei terzi - elementi d'interesse posizionati al centro dell'immagine nel quadrante più basso
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Regola dei terzi - elementi di interesse posizionati al centro dell'immagine
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Regola dei terzi - elementi d'interesse nei punti di intersezione
2.    Diaframma, tempi e ISO
Se l’oggetto della foto è interessante e siamo riusciti a creare un composizione equilibrata…l’altro piccolo “dettaglio” a cui non possiamo non prestare attenzione è l’insieme dei 3 parametri base su cui si basa la fotografia: apertura del diaframma, tempi d’esposizione e gli iso della fotocamera. 

I tempi di esposizione e l’apertura del diaframma gestiscono la quantità di luce che colpisce il sensore, mentre gli iso ne regolano la sensibilità.

In altri termini:
-  i tempi definiscono come catturare il movimento del soggetto. Se si prende come esempio un ciclista, e si vuole fermare un istante, sono necessari tempi veloci (1/500 di secondo), se l’attenzione invece è sul movimento, e si vuol quindi creare una scia, servono tempi lunghi (1/10 di secondo) - e magari un cavalletto per evitare che sia tutto mosso, inclusi gli elementi dello sfondo.
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Tempi brevi - Istante catturato
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Tempi lunghi - Movimento catturato
- I diaframmi regolano la profondità di campo (quanto lo sfondo viene sfocato rispetto al soggetto messo a fuoco).  Per avere un soggetto che spicca rispetto allo sfondo (che risulterà invece sfocato) è necessario usare diaframmi aperti (ovvero valori bassi, es f3.5), oppure se si vuole che il soggetto e lo sfondo siano ugualmente a fuoco serve un diaframma chiuso (valori alti, es f11). Se sentite un fotografo parlare di "stop", si sta riferendo al passaggio da un'apertura di diaframma ad un’altra (da f8 a f11 è un solo stop).
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Diaframma aperto - solo soggetto a fuoco
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Diaframma chiuso - soggetti e sfondo a fuoco
Giocando con diaframmi e tempi si possono gestire le diverse condizioni di luce esterna.
Quando la luce non è essere sufficiente per ottenere l’effetto voluto entrano in gioco gli ISO (che corrispondono ai ‘vecchi’ ASA delle pellicole). Aumentando il valore è possibile scattare anche in scarse condizioni di luminosità, purtroppo però - salvo con le fotocamere professionali - si perde un po' in qualità dell'immagine. Ma almeno non avremo perso l'attimo!  

La prima volta che ho letto queste regolette mi sono detta, "ok chiaro!" Poi nella pratica chissà perché non passava nessun ciclista... ma piuttosto mi trovavo in situazioni decisamente ’normali’ rispetto alle quali non sapevo quali fossero le combinazioni “giuste” di diaframma e tempi da usare.
L’unica cosa che ho capito è che per imparare bisogna provare, provare, provare… dedicandosi il tempo necessario per capire come funziona. Poi come per magia, l'esperienza maturata riuscirà a "suggerire" le combinazioni più adatte per ogni situazione, perché già sperimentate.
Consiglio: iniziate da cose controllabili, da soli o in compagnia di persone che condividano con voi questa passione e non abbiano fretta,  altrimenti l’ansia di non riuscire a scattare “quella” foto vi farà desiderare di spostare la rotellina su “modalità automatica” heheheheh…
3.    Luci
Se parliamo di luce naturale, contrariamente rispetto a quanto si potrebbe pensare, la luce calda e potentissima del sole in pieno giorno non rappresenta assolutamente la condizione ideale per scattare, anzi per un fotografo è addirittura preferibile una giornata uggiosa! Questo perché la luce viene naturalmente diffusa dalle nuvole. 
Il rischio infatti scattando a mezzogiorno, sotto al picco del sole, è che le ombre sul soggetto risultino ‘dure’, quindi molto nette, non valorizzandone le geometrie. I paesaggi invece perdono tridimensionalità risultando piatti.
Gli orari migliori sono invece la mattina sul presto e la sera al tramonto, quando la luce ha un colore magico e le ombre sono più morbide.  I paesaggi riconquistano la loro tridimensionalità e il cielo è ricco di sfumature.

Per quanto riguarda gli scatti in interni con luci artificiali, è preferibile evitare il flash della macchina fotografica, a meno che non si riesca a spostare verso l’alto schermandolo con un foglio o una pellicola bianca in modo da diffondere la luce.
A seconda della direzione da cui arriva la luce, e della sua ’intensità, si ottengono effetti diversi, uno schema luci facile da replicare, e d'effetto per i ritratti, prevede che la luce sia laterale e leggermente più in alto del soggetto, se poi si riescono a smussare le ombre dalla parte opposta usando un pannello (polistirolo, carta, parasole) di colore bianco/argentato/dorato il gioco è fatto! 
4.    Macchina fotografica e ottiche
Escludendo ovviamente dall’analisi i cellulari, le macchine fotografiche si dividono in:
- automatiche/compatte, comode e perfette per cogliere l’attimo, rendono piuttosto difficile determinare l’effetto finale della foto e, se dotate di mirino, forniscono una visione spostata rispetto al reale scatto; 
- bridge, offrono un maggiore controllo delle impostazioni, oltre alle funzionalità automatiche, e hanno solitamente un’ottica di maggiore qualità rispetto alle compatte; 
- reflex, consentono di vedere dal mirino esattamente la stessa immagine che verrà scattata, nascono per offrire un totale controllo manuale (anche se sono comunque dotate di alcuni programmi automatici), sono disponibili in modelli per principianti e professionisti e offrono una vasta gamma di obiettivi da poter sostituire. 

Gli obiettivi si dividono in:
- normali,  riproducono il campo visivo dell’occhio umano (il più comune è il 50millimetri);
- grandangolari, quelli che consentono una visione molto ampia rispetto al campo visivo dell’occhio (effetto simile allo spioncino della porta), distorcendo inevitabilmente l’immagine sui margini - il più comune è il 24millimetri);
- teleobiettivi, uelli che consentono di fotografare soggetti molto distanti (effetto simile al cannocchiale), che se molto lunghi tendono ad appiattire la profondità tra gli elementi - il più comune è il 200millimetri;
- macro, quelli che consentono di fotografare dettagli piccolissimi (effetto simile ad un microscopio) - il più comune il 150millimetri. 

Si può scegliere poi se usare ottiche fisse o zoom (che quindi consentono di variare la lunghezza focale).
​Gli obiettivi professionali sono contraddistinti da un valore di diaframma molto basso (quindi molto luminoso), vale a dire  f1.4/1.8 per le ottiche fisse e f2.8/4 per gli zoom. 
Insomma, sopravvissuti a questa infarinatura base?
Pronti a fare la prima sessione di foto? Vi sentite in grado di partecipare ad una conversazione  tra appassionati di fotografia che parlano in codice (“Ho scattato a effe-questo, effe-quello…”, “Se sbaglio di due stop posso cambiare lavoro…”, “Ho comprato un cinquantino (50millimetri) molto luminoso”)?. 
Non so se sia un "problema" comune...ma almeno a me naturalmente capita spessissimo! heheheheh…. 

Comunque, il bello di imparare e padroneggiare le regole…è che poi si possono stravolgere e ottenere risultati incredibilmente interessanti. 

Dubbi, domande, curiosità?
Desiderate approfondire alcuni argomenti?
​Ecco gli hashtag per comunicare e condividere con noi le vostre foto #CaramelTown #CaramelTown4x4 #CTPhoto

A domani per parlare di generi fotografici. :)
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