Caramel Town
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Come trascorrere un pomeriggio libero

29/7/2015

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Ritratti da Favola: The Yummy Diaries
"Come trascorrere un pomeriggio libero..."

Ecco il primo appuntamento con The Yummy Diaries: diario di bordo su tutto quello che mi capiterà di fare, vedere o pensare... che possa essere definito 'Yummy!' (=termine inglese, informale, per riferirsi a qualcosa di delizioso)
 
Cosa fai quando hai un pomeriggio libero, fa un caldo allucinante, sei over 30 e non hai figli?  
Ovvio, vai al Muba - Museo dei Bambini Milano - con una cara amica e la sua simpaticissima bambina. 

L’idea iniziale era: trovare un posto che fosse carino, FRESCO, in cui anche la bambina potesse divertirsi mentre io e la mamma chiacchieravamo un po’, magari sedute al bar... 
Il pomeriggio è stato divertentissimo e rilassante anche se…abbiamo avuto qualche imprevisto. 

Orario di arrivo: 16.25.  
Entriamo…e non sembra proprio che ci sia l’aria condizionata. Primo momento di sgomento. 
Chiediamo alla gentilissima signorina alla cassa come funziona il museo e scopriamo che ci sono due laboratori ed entrambi iniziano… un’ora dopo.
Chissà perché non in fasce orarie alternate per coprire così tutto il pomeriggio….
Ok, avremmo potuto scoprire gli orari guardando sul sito, ma chiamandosi Museo pensavamo che solo eventuali attività extra avessero orari precisi di inizio mentre tutto il resto si potesse fare in qualsiasi momento.
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Disidratate decidiamo di fermarci al bar interno, Rotonda Bistrot, prendere qualcosa da bere e nel frattempo decidere cosa fare. 
Ci sediamo sui coloratissimi sgabelli che si affacciano sul bancone…
Proprio davanti a noi sono disposti 4 vassoi con coperchio a cupola sotto ai quali…si nascondono torte, biscotti e croissant dal bellissimo aspetto homemade. 
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Senza troppa fatica riesco a convincere la mia amica a dividere una fetta di torta al cioccolato (n.b mi circondo solo di persone che amano mangiare!).  
Ottima! Si, si proprio come quelle fatte in casa! Se solo non avesse fatto così caldo avremmo sicuramente assaggiato anche le altre!  Ma mi riservo di tornarci in autunno, voglio assolutamente provare quella morbida di mele!
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Ci intratteniamo un po’ nel bookshop. 
Io sono sempre alla ricerca di spunti, idee…e il bello è che tutti quelli che mi conoscono lo sanno…i primi suggerimenti infatti arrivano addirittura dalla mia piccola amica. 
Sebbene ci fossimo impegnate per far passare il tempo...mancavano ancora 40 minuti. 
Ci avviciniamo alla cassa, dopo esserci ristorate è arrivato il momento di procedere con l’acquisto dei biglietti.
Ci facciamo spiegare nel dettaglio in cosa consistono i laboratori e scopriamo che a seconda della scelta (della piccola ovviamente) è incluso o meno l’accesso ad un’area espositiva. 
Dopo la spiegazione Angelica sceglie senza esitazione il laboratorio di manipolazione dei materiali di riciclo, chiamato Remida, anziché lo spettacolo musicale interattivo di improvvisazione (forse una spiegazione troppo complessa per avvincerla), e così acquistiamo il biglietto. 
Proprio quello che escludeva l’accesso all’esposizione. Ok, confesso che la cosa mi aveva lasciata un po’ perplessa. Ma non eravamo in un museo? Perché escludere l’unica esposizione? E poi sarebbe stato utile “perdere” un po’ di tempo in questa area nell’attesa che iniziassero i laboratori…
Pazienza, ora bisognava solo trovare un modo per far passare il tempo residuo. 
Ci muoviamo all'interno della rotonda e realizzo, quando i pannelli che coprivano la zona centrale della struttura non si muovono, che l'installazione altro non era che una ricostruzione - gigantesca - di tavole imbandite secondo le tradizioni culturali delle aree geografiche che rappresentavano.  
Nuooooooo…delusione! Torno dalla signorina e le dico “Ma io...la voglio vedere, non c’è nessuna soluzione? Perché noi non possiamo accedere?”. Oddio, peggio di una bambina. Hehehehe…
Mancano ancora 30 minuti, un tempo che a volte può sembrare lunghissimo…
Armata di cellulare inizio a giocare con Angelica scattandole diverse foto mentre gioca nell'area libera adiacente agli ingressi alle sale dei laboratori. 
Lei finge di essere un capotreno, usa la mega lavagna per disegnare e scrivere, poi la parete magnetica per creare qualche forma. 
Gli specchi, piuttosto deformanti, con le parrucche adesive.... 
Chiacchieriamo un po’ e finalmente arriva il nostro turno. 
Si, anche noi ci eravamo iscritte al laboratorio, quasi senza rendercene conto. 

Ci togliamo le scarpe e ci accomodiamo sul tappeto insieme ai bambini. Le due ragazze che gestiscono l’area raccontano che è un progetto italiano (ideato a Reggio Emilia) presente in molte scuole…nel mondo! Wow!

Ci spiegano poi le regole, alcune pratiche, altre di rispetto reciproco. 
Aggiungono poi che avremo a che fare con materiali di riciclo, elementi difettosi o in esubero che arrivano dalle fabbriche. Tubi, stoffe, tappi di bottiglia, boccette e tante altre cose. 
Questi materiali possono essere toccati, sovrapposti, non bisogno di colla o cose simili.  
Alcuni, soffiando dentro, suonano. 

Tra le varie indicazioni mi colpisce la seguente: si possono utilizzare liberamente tutti i materiali disposti nelle scatole sul pavimento. scelti appositamente per noi, e non quelle sugli scaffali.
Neanche a dirlo, ero incuriosita da tutto il materiale colorato che si trovava sugli scaffali...Sigh! 
Inizio a guardarmi intorno per decidere cosa fare e continuo a ripetermi  "guarda solo il pavimento…solo il pavimento!" ;)

Gli adulti sono seduti, guardano il cellulare o controllano i bambini. 
Tutti tranne noi due. 

Anzi, per 75 minuti (la durata del laboratorio) mi sono completamente dimenticata dell' esistenza del cellulare (ecco perché non ci sono foto che testimoniano quello che abbiamo fatto!). 

Tocchiamo tutto il toccabile e facciamo qualche prova... ma alla fine decidiamo di utilizzare le tessere in cartone alveolare (lo stesso usato per costruire i nostri giochi Ritratti da Favola), spesse circa 3cm e di un formato simile ad un A4. 
Prima proviamo a fare delle costruzioni usandole come carte da gioco...ma visto lo spessore crolla tutto. 
Poi avvalendoci di altri materiali - qualcosa di molto simile a dei bigodini che pare siano dei mega rocchetti industriali - iniziamo a costruire le nostre torri. 

Nel frattempo le ragazze affiancano i bambini più piccoli, li aiutano, li spingono a capire perché la costruzione non è stabile o a riconoscere i colori, lasciandoli liberi di sperimentare. 
Fantastico anche se 'qualcosa' ci fa pensare che fossero alla ricerca di stimoli visivi. Appena finito infatti ci giriamo e altri bambini stanno facendo esattamente torri come le nostre! 

Divertite, accaldate e distratte dalla routine (era un bel po’ che non giocavo in compagnia), mettiamo rapidamente tutto a posto insieme agli altri genitori e bambini.
Ed è a questo punto che mi sono chiesta:  se la riorganizzazione dello spazio toccava a noi…perché non era possibile accedere ad altri materiali? Perché non dare ai bambini la possibilità di scegliere almeno un elemento con il quale giocare? Ecco…penso che non potrò farmene una ragione.

Punteggio ottenuto dal Muba 8 Yummy - 
  • Location bella, la rotonda della besana è davvero molto bella…ma un po' di aria condizionata...non avrebbe guastato! 
  • Libreria e bistrot, molto carini!
  • Programma laboratori, interessanti e con un alto potenziale di sviluppo ulteriore.
  • Costo, orari e modalità d’ingresso, la parte più debole. Si potrebbe ottimizzare tutto e rendere la struttura un vero museo.
Ah, per tutto il periodo estivo c'è uno sconto sull'ingresso!!!

Consigliamo a tutti - adulti e bambini - di andarci… ma prima consultate sul sito il programma!   ;)

Sei stato anche tu al Muba? Conosci strutture simili in altre città italiane? 
Condividi le tue esperienze con noi usando questi hashtag 
#RDFTheYummyDiaries 
#RDFMuba 
#RDFtempolibero

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Che l'avventura abbia inizio!

24/7/2015

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Ritratti da Favola Story - part 5
"Che l'avventura abbia inizio!"

Marzo 2014
Avevamo un meraviglioso mondo immaginario in cui poter ambientare i nostri shooting, dei costumi per rendere l'esperienza più intesa...cosa mancava ancora nella nostra "ricetta perfetta" per creare un servizio fotografico perfetto per i bambini? 
Un ingrediente fondamentale: una "scenografia interattiva" che ci consentisse di farli giocare e volare con la fantasia! 

Lampo di genio: i designer che lavoravano il cartone potevano fare al caso nostro!! 
Ero sicura che prima o poi avrei saputo cosa propogli!!! ;) Così senza perdere tempo li ho contattati via email. 
Nel giro di poco tempo ci hanno risposto e abbiamo organizzato una call su skype (loro non vivono a Milano) per raccontarci tutte le nostre idee. Poi li ho incontrati!
Una valanga di proposte e progetti...alcuni (apparentemente) piu’ semplici, altri piu’ elaborati (stranamente i primi che abbiamo realizzato)!

È stato incredibile...sembrava ci stessimo cercando da tempo perché avevamo esattamente le stesse idee!
Verificato il loro interesse abbiamo allargato il confronto, sempre virtuale, agli altri e abbiamo parlato, parlato, parlato.... 

Dopo neanche un mese dal nostro primo incontro eravamo già al lavoro!! 
Le cose da fare erano tantissime..e il tempo poco...ebbene si...non ci saremmo mai fatti sfuggire un'occasione che ci si era presentata per  fare il nostro esordio in pubblico! :D

Nel frattempo i designer....

Era un giorno di Marzo 2014 e mi stavo scervellando per la progettazione dell’allestimento per la fiera “Fa la cosa giusta!”. Dopo ore di lavoro era arrivato il momento di una  meritata pausa caffè perfetta per leggere le e-mail: “ebay” , “dropbox”, “aggiornamenti google”… sempre i soliti spam, pensai… ma in mezzo a tutte quelle e-mail ne scorsi una che attirò la mia attenzione: “Collaborazione Set Fotografico”. La aprii e lessi rapidamente, erano Robin e Dario che si presentavano ed erano interessati ad una collaborazione!

Fui subito contento ed eccitato, ci si era presentata una nuova avventura che, per come sono fatto io, non mi sarei fatto scappare! Chiamai Michele per aggiornarlo e per avere un suo parere. Qualche giorno dopo scrissi una mail di risposta per organizzare un incontro e parlare faccia a faccia. Abitando vicini ma non nella stessa città ci siamo prima sentiti su Skype, poi finalmente abbiamo fissato un appuntamento.

Durante il nostro incontro Robin inizia a raccontare il progetto, i possibili sviluppi, le persone con le quali avremmo collaborato: Dario, il fotografo, Chiara la stilista e Giulia, l’illustratrice. 
Più passava il tempo, più informazioni ci dava, più idee mi si affollavano nella mente: scenografie, giocattoli, macchinine, aeroplani! Non vedevo l’ora di iniziare a progettare!!!
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La prima occasione per concretizzare la collaborare è stata un evento presso Cascina Cuccagna, qui il gruppo era al completo e ognuno ha sfoderato le proprie abilità: Robin faceva facce buffe e indossava cuffiette da fragolina per far divertire i bambini; Dario ovviamente si occupava delle foto, immortalando quei sorrisi e quelle faccine sporche di cioccolato; Michele aiutava Dario con le attrezzature fotografiche cercando al tempo stesso di far divertire i bambini; Chiara e Giulia si occupavano di far indossare i tutù e i berretti da fragolina e aviatore ai bambini ed io... dopo aver montato l’aeroplanino ed il cestino da pic-nic in cartone... mi sono goduto questa bella scena! 
Tra maggio e giugno 2014 nasce finalmente (e ad una velocità sorprendente) Ritratti da Favola: il team, il nome, il logo, la pagina Facebook, ovviamente, sulla quale abbiamo lanciato il primo contest per trovare i nostri testimonial...
Cascina Cuccagna ci ha accolti nei suoi spazi durante un evento, e tra uno scatto e l'altro la nostra avventura è ufficialmente iniziata. 
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Ancora due parole dell'illustratrice...

Wow, ricordo tutto come se fosse ora ed è davvero difficile riassumere tutto quello che è capitato in questi mesi.
Le prime notti davanti al computer per dare forma ai nostri pensieri e alle nostre idee, la prima serie di personaggi realizzati per il progetto (la fragolina, l'aviatore e la ranocchia), e poi, il secondo evento insieme con il team allargato in Cascina Cuccagna. Stavolta ci presentiamo con il nostro nome (e logo) ufficiale, Ritratti da Favola.
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Fa caldissimo e devo partire per la campagna, così corro in Cascina la mattina presto per salutare i ragazzi, e conosco anche Andrea e Michele di Loko. Loro hanno realizzato un meraviglioso aeroplano di cartone che accompagnerà i bambini sul set, tra nuvole, soli sorridenti e cuscini giganti ispirati ai miei personaggi.

Alla fine, nonostante i nostri ruoli così diversi, ci ritroviamo tutti sul set a giocare con i bambini. Da illustratrice io mi trasformo in 'esperta di solletico', Robin da manager passa a 'consegna dolcetti' e Michele, designer, indossa un tutù sui pantaloni per convincere i piccoli a fare lo stesso (con successo!). Dario scatta foto a volonta’ e Andrea, con la sua stazza, protegge il set dalle incursioni dei bambini.

Ancora una volta resto a bocca aperta davanti al set. Il mondo che fino a qualche mese prima disegnavo...ha preso forma. Esiste, e i piccoli fanno la conoscenza dei miei personaggi, sorridono felici davanti alla macchina fotografica e vivono la loro avventura.

L'estate è ormai alle porte e il nostro team comincia a lavorare all'idea in modo diverso: vogliamo davvero creare qualcosa di grande. Ma non si tratta solo di un prodotto, si tratta di una vera esperienza. Ricominciano le nottate insonni, e tra un'illustrazione e l'altra Ritratti da Favola continua a crescere, fino a diventare, oggi, il progetto meraviglioso che vi abbiamo presentato.

Nel frattempo sono cambiate tante cose. Mi sono trasferita a Roma ma nonostante la lontananza il lavoro continua, con lo stesso entusiasmo e la stessa felicità di quel primo appuntamento in una fredda giornata di febbraio.
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Dove andremo a finire? Dove saremo tra due, tre anni?
Non posso saperlo, ma sono certa che sarà un posto bellissimo, e saremo circondati da montagne di focaccine!! ^_^
The beginning!  
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Come sono nati i nostri personaggi

21/7/2015

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Ritratti da Favola story - part 4
"Come sono nati i nostri personaggi"

Gennaio 2014
Passato il Natale, e maturata un po' di esperienza in più sul campo, una cosa era diventata sempre più chiara: per riuscire a farci conoscere avremmo dovuto costruire una forte rete di contatti!

Un pomeriggio dei primi di gennaio mi trovavo in un grazioso loft in zona Navigli (a Milano), in cui durante le feste avevano organizzato un temporary store, per parlare di possibili collaborazioni. Alcuni oggetti erano ancora lì in esposizione...tra questi il mio terzo colpo di fulmine: giochi ed elementi di arredo in cartone!
Non sapevo cosa avrei potuto proporre loro...ma ero sicura che prima o poi l’avrei capito....

Facebook nel frattempo mi ha offerto poi un altro spunto: la creatrice delle illustrazioni che tanto mi piacevano era alla ricerca di qualcuno che la aiutasse a trasformare in pupazzi i suoi personaggi. 
Come non rispondere a questo appello??! eheh...
Le scrissi subito un buffo messaggio... dicendole che forse avrei potuto aiutarla...perché una mia amica (la stessa delle gonne in tulle) sicuramente avrebbe potuto dar vita ai suoi personaggi.

Nell'attesa della risposta...ero agitatissima...temevo potesse leggere con distacco il mio messaggio.
E invece con grande sorpresa...mi arrivò una sua carinissima risposta: era interessata ad incontrarci! 
Ci siamo così incontrate tutte e tre - in una bakery ovviamente - per suggellare la nostra collaborazione. 
In realtà la collaborazione avrebbe dovuto riguardare solo loro due...e invece...dopo pochissimo (sebbene i primi prototipi dei pupazzi fossero perfetti) ha cambiato forma: la tridimensionalità dei peluche ha lasciato il posto ai loro costumi ma in taglie adatte per essere indossate dei bambini!
Dalle illustrazioni di una tenera fragolina (la prima creata in assoluto) e un dolce aviatore (il suo compagno di viaggio. creato appositamente per noi) sono nati così dei cappellini perfetti per i nostri servizi fotografici! 
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Poche settimane più tardi ci si è presentata l'occasione di fare le nostre prime prove generali durante un piccolo evento in un grazioso loft (quello in zona navigli di cui parlavo più su).
Sebbene il nostro set fosse piccolo e ancora scarno, i bambini con i nostri cappellini erano deliziosi!
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Non eravamo riusciti a dar vita alla collezione di pupazzi ispirati alle sue illustrazioni... ma il team si era allargato e ora con noi c'era una persona speciale, capace di creare un favoloso immaginario di riferimento per i nostri shooting....
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Nel frattempo l'illustratrice...

22 gennaio 2014.
Sulla mia pagina Facebook, Juice for Breakfast, spunta un messaggio privato.

"Ciao, mi chiamo Robin, non ci conosciamo…ma ti seguo da un po' e trovo i tuoi personaggi deliziosi!"

La premessa è già adorabile. Leggo velocemente l'anteprima del messaggio, e aspetto un momento tranquillo per ringraziare Robin.

Ma dopo aver finito di leggere il messaggio per intero…sto già saltellando per tutta la stanza, sventolando un'illustrazione appena realizzata e gridando come una bambina "faremo i pupazzi! Realizzeremo dei pupazzi!". Spiegare a mia madre (dietro la porta si sta disperando per la figlia ventitreenne che grida parole senza senso) che si tratta di lavoro è complicato, ma alla fine riesco nell'impresa.

L’1 febbraio la saluto urlando (quando sono emozionata lo faccio spesso!) "tornerò con delle bellissime novità!". Arrivo, congelata, alla bakery vicino a casa. Prendo un tavolo e aspetto l'arrivo di Robin e Chiara. In una cornice da sogno, circondata da cuscini rosa a pois e cupcake al triplo cioccolato con cocco comincio a fantasticare su quel che combineremo insieme.
Così, davanti ad un milkshake e delle focaccine calde inizia la mia avventura con Robin, Chiara e il primo passo verso il nostro grande progetto!

Qualche settimana dopo la magia è già cominciata. Corro velocissima a prendere la metropolitana e vado a trovare Chiara, che mi aspetta nel suo salotto atelier insieme ai primi prototipi dei pupazzi. Vedere le mie illustrazioni prendere forma mi emoziona e mi commuove.
Chiara ha anche realizzato delle adorabili cuffiette ispirate alla mia fragolina, e insieme a Robin e Dario cominciamo a preparare tutti i materiali necessari per il Kids Factory, la nostra prima sfida sul campo.

Al Kids Factory abbiamo una saletta meravigliosa a disposizione, un piccolo stand in cui presentare Juice for Breakfast e contemporaneamente quel che ancora non aveva un nome: Ritratti da Favola. Vedo Dario all'opera per la prima volta, abbraccio Robin e Chiara passa a salutarci.

Da quel momento in poi...sono successe tantissime cose, ma non voglio anticipare nulla...
to be continued....
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Come rendere magico uno shooting

9/7/2015

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Ritratti da Favola Story - part 3
"Come rendere magico uno shooting..."

Riprendiamo la nostra storia dove l'avevamo lasciata. 
Era l' autunno del 2013
Durante una rilassante colazione domenicale - in una bakery milanese - parlando di idee, progetti, opportunità, ci siamo imbattuti in un piccolo free press.
Un vero e proprio colpo di fulmine: i personaggi che ne caratterizzavano la veste grafica erano bellissimi!

Partendo dalla pagina facebook della rivista (da cui sono arrivata anche a quella della responsabile delle illustrazioni) mi si e' aperto un mondo!
In un batter d’occhio sono diventata una “liker professionista” sui social... e ho scoperto l'universo che, almeno a Milano, ruota attorno ai bambini: una marea di iniziative, centri, eventi, persone!

Proprio mentre cliccavo da una pagina all’altra, ho avuto un secondo colpo di fulmine: in una foto c'era una disposizione "danzante" di coloratissime gonne di tulle e regali coroncine in feltro create per far giocare i bambini alle feste!

Un impulso mi ha travolto e mi sono ritrovata a scrivere un messaggio alla creatrice di questi costumi per proporle una collaborazione. 
Lo confesso, non sapevo bene come strutturare la cosa...ma mi sembrava ovvio che quei costumi avrebbero potuto rendere magici i nostri shooting. 
Al mio messaggio e’ seguita un’immediata risposta positiva.
Abbiamo fissato un appuntamento e, con ostentata super-professionalità (heheheh), l’abbiamo incontrata. 
Lei ci ha mostrato i suoi costumi natalizi...elfi rossi e verdi... deliziosi! 
Anche se cercavo di mantenere un contegno, avevo gli occhi a cuoricino e dentro saltellavo dalla gioia! 
Nel giro di due giorni eravamo gia’ all’opera per l’organizzazione di uno shooting con i suoi abiti e cappellini natalizi.
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Dal quel momento Chiara di Bobo e Co e’ diventata la nostra fornitrice ufficiale di sogni in stoffa! ^_^
I bambini, indossate le sue creazioni, sembravano come per magia catapultati in una fiaba....
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Di lì a poco avremmo promosso i servizi fotografici, frutto della nostra collaborazione, come "Foto da Favola" con questa descrizione:  "C'era una volta un paese incantato con folletti, fate, maghi e...bambini mascherati!"
Indovinate dove?
Naturalmente sul free press che aveva innescato tutto questo! :D

Eravamo soddisfatti e ignari di quello che sarebbe accaduto nei mesi successivi....il viaggio era appena iniziato e non vedevamo l'ora di andare avanti! 
to be continued....
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Dove perdersi a New York

3/7/2015

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RITRATTI DA FAVOLA 4x4: NYC – part 4
"Dove perdersi a New York"

La prima volta a New York non faresti altro che guardare in alto e dire "Wow!", la seconda volta....continui a guardare in alto e a dire "Wow"... ma dopo qualche giorno  - forse per il torcicollo hehe - desideri trovare una zona più a misura d'uomo...che per fortuna c'è ed è anche viva e bellissima! 
Se la parte di Midtown e Upper East side e West Side, sono caratterizzate da imponenti grattacieli, di colori e forme diverse, alti, specchiati, brillanti con insegne luminose...superata Union square - andando verso Downtown -  lo scenario inizia a cambiare. 
La percentuale tra i grattacieli e i palazzi "normali" infatti si inverte ed iniziano a spuntare le prime palazzine, di 2/3 piani, costruite in mattoncini rossi. Stili architettonici, arredo urbano, popolazione, negozi e locali si differenziano da quartiere a quartiere. Per il viaggiatore disattento non è facilissimo rendersi conto di essere passati da SoHo a Nolita, dal Greenwich village a NoHo, da Chelsea al Meatpack District, dal Financial District a  Chinatown...ehmmm....no, ora ho esagerato, sfido io anche il più distratto dei turisti a non rendersene conto! E forse vale lo stesso discorso per Little Italy, malgrado ormai schiacciata da Chinatown.
Seguendo Roro che scappava verso le stradine più piccole e silenziose noi e Pon abbiamo scattato una marea di foto...scoperto negoziati deliziosi...assaporato un po' di vera vita newyorkese, tra artisti di strada e baracchini per mangiare cibi di vario tipo...
Noi abbiamo fatto del nostro meglio....ne abbiamo parlato a lungo....ma è stata dura eleggere solo 4 strade/zone.... 
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South Street Seaport area
1. South Street Seaport - New York è una città nella città.. .o forse tante città nella città... lo capisci subito eppure non ti ci abitui mai! Dopo aver passeggiato tra i grattaceli di Midtown sembra davvero impossibile pensare che possa esserci una sorta di piccolo villaggio sul mare dal look nordeuropeo. Chissà com’è quando fa freddo... ma in primavera-estate è una zona vivissima, con curatissimi chioschetti di street food e piccole boutique. Vi segnalo una catena di negozi che ha un punto vendita anche lì It’s sugar. Presente la fiaba di Hänsel e Gretel? Ecco in questo negozio avrete la sensazione di poter mangiare anche le pareti (attenzione: non sono commestibili) ma tutto il resto si! Sconsigliato se si è golosi o a dieta...

2. Stone Street – dirigendosi a Est verso l'East River, nel Financial Distric, ci si ritrova improvvisamente in una stradina che ricorda tanto le cittadine inglesi o irlandesi: palazzine basse in mattoncini rossi su entrambi i lati della strada. Pub e locali ovunque e al centro della strada tavolini (almeno in primavera-estate) e file di bandierine e lucine colorate che trasmettono subito un clima di festa! In cima alla nostra to do list...c’è ancora una cenetta in zona. 

3. SoHo (Spring St./Prince St./Crosby St.) – nel perimetro delimitato da queste tre strade si trova una successione di deliziose boutique, bakery e diversi store di marche note (alcune anche italiane)...è lì che passeggiando hai la sensazione di sentirti nel cuore pulsante della grande mela...quello vero, quello non per turisti e film!  Sarà per questo che è impossibile non amare Soho! Perdersi per queste strade è d’obbligo! 

4. Mulberry Street - da Chinatown a Nolita passando per Little Italy...tutto in un 1,5km! 
Passeggiando da un'estremo all'altro di questa strada si osserva una trasformazione totale, dell’arredo urbano alla lingua delle insegne dei negozi. La parte di Nolita è piena di locali e negozi di tutti i tipi. Poco curata Chinatown (se il termine di paragone è quella londinese) mentre Little Italy che sembra rappresentare tutti i cliché italo-americani...Ok, la premessa non è super-incoraggiante. Ma la verità è che anche se è un percorso decisamente turistico....va fatto! Esplorando anche le strade e stradine adiacenti, potrete scorgere palazzi suggestivi e negozi deliziosi! Se vi avanza tempo (magari siete più bravi di noi e la to do list non è così lunga)...potrebbe essere carino fare un salto nella vera Little Italy, quella del  Bronx. Piccola nota cinematografica, è lì che é ambientato Bronx (A Bronx tale)  il film diretto ed interpretato da Robert De Niro.
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Mulberry Street - Nolita
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Mulberry Street - Little Italy
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South Street Seaport area
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Stone Street
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SoHo - Prince Street
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Canal Street - Chinatown
Ebbene si...il nostro viaggio a New York è finito, sia quello reale che quello virtuale. Le cose da fare e da dire sarebbero ancora tante...ma ogni tanto, anche io che mi chiedo sempre se si siano dimenticati di farmi il "dono della sintesi"....apprezzo le cose essenziali. 

Ecco gli hashtag per condividere pensieri, suggerimenti e foto in diretta da New York: 
#RitrattidaFavola4x4 e #RitrattiDaFavolaNYC

Ritratti da Favola 4x4 torna il 3 agosto con un nuovo tema... e ora buon weekend e buon Indipendence Day! 
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Dove rilassarsi a New York

2/7/2015

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RITRATTI DA FAVOLA 4x4: NYC – part 3
"Dove rilassarsi a New York"

Sfatiamo il mito che a New York non ci si possa rilassare. 
I ritmi possono essere frenetici...è vero...eppure, quando è il momento di fare una pausa, Manhattan sembra essere il luogo migliore in cui trovarsi. 
New York, il cuore pulsante degli Stati Uniti, ha infatti un'altissima attenzione per lo spazio e il tempo...ed è tanto verde! 
È possibile che madre natura non avesse previsto tutto quel verde nella grande mela - basta pensare che lo stesso Central Park è in gran parte opera dell'uomo - ma una cosa è certa: i newyorkesi lo sanno curare come pochi al mondo! La sensazione che si ha, osservando i giardinieri della città, è che curino ogni aiuola come o, forse, meglio di come farebbero a casa propria. 
Quindi preparatevi a godervi la città...e a viverla come se fosse la vostra, rispettandola e amandola come i cittadini di New York! 
Dopo aver camminato per ore...adorerete le diverse soluzioni create per consentivi di riposare...   ^_^ 
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The High Line
1. The High Line [start at 820 Washington St – Gansewoort St], non avrei mai pensato che una ex-rotaia sopraelevata potesse trasformarsi in una suggestiva passeggiata tra fiori, piante, comode panchine, localini e una spiaggia urbana!!! Cos’è una spiaggia urbana? Questo termine l’ho sentito usare da una guida locale che illustrava, ad un gruppo di turisti, cosa fosse l'area in cui, scalza, passeggiavo su un tonificante velo d'acqua....affiancata da bimbe in costume e due ragazze che eseguivano una coreografia... 
Di fronte a noi delle panchine-sdraio matrimoniali, perfette per rilassarsi all’ombra delle piante!   
L'abbiamo attraversata di giorno ma dall'alto, sebbene si sviluppi tra palazzoni ex-industriali, la sera, al tramonto credo ci si possa sentire come  al fianco di Chihiro nell’attesa del treno per Zeniba in La città incantata di Hayao Miyazaki.
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The High Line by night
2. Pier 15 East River Waterfront Esplanade [78 South St at Fletcher St]- il Pier è un pontile, in questo caso su due livelli, sospeso sulle acque dell'East River dotato di: giardini, panchine-sdraio e un bar con vista su Brooklyn. Il modo migliore per riposare dopo una lunga passeggiata...perché se siete arrivati li’ senza seguire indicazioni specifiche...molto probabilmente ci siete arrivati (come noi) dopo aver camminato proprio tanto e un po’ di pausa diventa indispensabile!
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Pier 15 East River Waterfront Esplanade (Ph. Dario Agrillo Photo)
3. Washington Square Park – Questo è il punto in cui Harry e Sally si stringono la mano e iniziano la loro avventura a New York (non è necessario citare il film...vero?) e si trova nel cuore del greenwich village e ad un passo dalla NYC University. La presenza di tanti talentuosi artisti di strada regala un'atmosfera da film...diffondendo nell’aria una colonna sonora che ti resta impressa... Gli scoiattoli sono socievoli...e anche chi la frequenta! Adoro assolutamente questo parco! 
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Scoiattolo @ Washington Square Park
4. Tavolini e sedie free [here, there and everywhere] - ebbene sì, ogni angolo della città è dotato di panchine, sedie e tavolini con accesso libero (anche Times Square e la zona di Wall Street)! Sono decisamente l'ideale per prendere un po' di sole, o ripararsi all'ombra, mangiare, leggere e studiare. Per me non è stato del tutto una sorpresa, venendo da Napoli sono abituata all'idea che alla gente sia consentito fermarsi...ma da troppi anni vivo a Milano dove sembra che non sia una priorità. Anche nei parchi, dove per fortuna la panchine ci sono, sono poche al confronto. Devo però riconoscere che proprio in queste settimane, forse per non farmi soffrire tropo il rientro, è stata allestita una piazzetta milanese con gli stessi tavolini e sedie...delle poltroncine e addirittura tavoli da ping pong e biliardino. Speriamo che sia l'inizio di una cambiamento...
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Non perdere domani l'ultimo appuntamento con il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi da favola di New York con Ritratti da Favola 4x4: NYC... 
A presto! 

Ecco gli hashtag per condividere le vostre impressioni...magari in diretta da NYC!!!
 #RitrattiDaFavola4x4 #RitrattiDaFavolaNYC


To be continued...
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Dove mangiare a New York

1/7/2015

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RITRATTI DA FAVOLA 4x4: NYC – part 2
"Dove mangiare a New York!"

Mangiare per me non è solo un bisogno da soddisfare...è un vero piacere! 
In vacanza cerco di mangiare poco...così ogni volta che incontro qualcosa che mi ispira posso assaggiarlo - non curante dell'orario - senza sentirmi troppo in colpa! :D 
In famiglia sono famosa perché...ehmmmm....dei viaggi la prima cosa che racconto, quella che pur passando il tempo non dimentico... è cosa ho mangiato e dove. 
Non parliamo poi della colazione: un momento sacro, soprattutto se non devo correre a lavorare... 
Inutile dire che quando  ho 'conosciuto' -  virtualmente - Giulia (Juice for Breakfast!!!)...sapevo che saremmo andate d'accordo! ;)

Dopo la prima giornata a New York ho chiamato mia mamma...le ho raccontato un po' quello che stavamo facendo....e le ho detto, quasi preoccupata: "Non abbiamo ancora mangiato nulla da ricordare per sempre!!!!" 
Poco più tardi Dotty ha iniziato a saltellare e poi mi ha indicato una vetrina: una ragazza stava guarnendo una torta meravigliosa... Siamo corse subito dentro ed è cambiato tutto... ^_^

  1. Magnolia Bakery [1240 Ave of the Americas at 49th St] - è il regno dei cupcake! Li servono appena sfornati e "incremati"...deliziosi e sofficissimi! La spuma infatti è leggera come una nuvola (non light, leggera!) e il muffin alla base è morbidissimo. Red velvet e Chocolate chocolate...consigliatissimi. C'è una soluzione anche per gli se eterni indecisi: i mini-cupcake! Geniali! Così si possono assaggiare tutti i tipi...senza esagerare! Il nome della bakery vi suona familiare? Siete per caso appassionati di Sex and the City? Perché è proprio la stessa che piaceva a Carrie - quella della serie però si trova a Bleecker street. Ps. ho mangiato altri cupcake in diverse bakery...buoni...però non all'altezza! 
  2. Shake Shack [Madison Square Park] - nel cuore di un piccolo parco, tra saltellanti scoiattoli e temporary art, si trova il chiosco ‘argentato’ che prepara gli hamburger più buoni di Manhattan. La sera le lucine all'aperto creano un’atmosfera magica da festa. Gustosissimi lo Smoke Shack e le patatine ondulate! E non preoccupatevi se il tempo non è bello...se riuscite a trasformarvi in veri newyorkesi potreste ritrovarvi seduti a mangiare ad un tavolino con i vostri amici, ognuno sotto il suo ombrellino... Ah dimenticavo: non vi spaventate per la lunga fila alla cassa, è piuttosto scorrevole, e poi...non siete in vacanza? 
  3. Johnny Rockets [930 3rd Ave at 56th st] – originario della california, questo diner, dal look anni ‘50, per fortuna ha alcuni punti ristoro anche a New York! Appena si entra si ha subito la sensazione di entrare in uno dei classici locali di film e telefilm - da Al’s di Happy Days al Pitch Pit di Beverly Hills 90210 - il personale e’ gentilissimo (tanto da far venire voglia di lasciare una buona mancia!) e se siete nell’imbarazzo della scelta provate l’hamburger Smoke House, è fenomenale! Vi consiglio di lasciare un posticino anche per l’Apple Pie, rigorosamente con una pallina di gelato, perché è davvero buonissima! 
  4. Bread [20 Spring St at Mott St] – dopo una lunga passeggiata, letteralmente morti di fame, siamo stati attratti dalla vista di panini bellissimi, ordinati da alcuni clienti seduti ai tavolini all'esterno, e siamo entrati. Abbiamo scelto dal menù piatti tipici della tradizione americana (hamburger e uova)...ma quando nell'attesa del nostro piatto ci hanno offerto del pane buonissimo accompagnato da olio...ci siamo sentiti a casa! La gestione è infatti italiana! I nostri piatti erano davvero buoni ed abbondanti...chissa' quelli nostrani come sono...
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Magnolia Bakery - Cupcake maker ^_^
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Magnolia Bakery - Chocolate Chocolate - 3-2-1.... so yummy!
Oh ohooooo...mi è venuta fame...davvero tanta fame... e anche tanta nostalgia.... :(
Tenterò di rifarmi subito con un un cornetto caldo e un buon cappuccino....e stasera una fantastica pizza...e... (respira!) ok, siamo in Italia, il cibo è buono e anche più sano...ce la posso fare! 
C e  l a  p o s s o  f a r e ! :D Hehehe...
#RitrattiDaFavola4x4 #RitrattiDaFavolaNYC

A domani...con la nostra terza top 4! 
To be continued....
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Magnolia Bakery - 1240 Ave of the Americas at 49th St
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    Mi chiamo Robin Littleb, e qui sul blog di Caramel Town vi racconterò tutto sul nostro progetto e sulle nostre avventure, buona lettura!

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